Idratazione: Buona Salute!

L’acqua è la sostanza che più caratterizza la vita come noi la conosciamo: i deserti sono le uniche aree del nostro pianeta in cui la vita stessa è di fatto assente. Anche nel nostro organismo l’acqua è essenziale: il 60-70% del nostro peso è costituito da liquidi.

L’acqua è essenziale per la sua capacità di mantenere in soluzione i precursori ed i prodotti del nostro metabolismo, e di permetterne il trasporto nell’organismo; la capacità dell’acqua stessa di assorbire il calore (per il suo elevato calore specifico, circa doppio rispetto ad altri liquidi come l’etanolo o gli oli) la rende poi un solvente molto adatto ad assorbire l’energia termica liberata dalle reazioni metaboliche dell’organismo. L’acqua è anche essenziale per mantenere il volume sanguigno, per trasportare i nutrienti alla periferia dell’organismo, e per allontanare le scorie metaboliche, per via epatica o renale.
Un buon livello d’idratazione dell’organismo è quindi essenziale per mantenere uno stato di benessere ottimale.

Si stima che per mantenere un appropriato equilibrio idrico sia necessario introdurre da 2 a 3 litri di liquidi al giorno, pari alla quantità eliminata giornalmente dall’organismo, essenzialmente per la termoregolazione e con le urine. Circa l’80% (1,5-2 litri) di questa quantità deriva dalle bevande, di tutti i tipi; il resto dalla componente acquosa dei cibi solidi.

La disidratazione è definita come l’eccessiva perdita di acqua del corpo e si manifesta con segni e sintomi gradualmente più evidenti in relazione alla gravità (National Library of Medicine, 2010), spesso è accompagnata dall’alterazione dell’equilibrio di elettroliti come sodio, potassio e cloro.  Si verifica ogni qual volta l’apporto di liquidi è minore rispetto alle perdite; pertanto, si manifesta come scompenso del bilancio idrico. La disidratazione è una condizione clinica associata ad un incremento della mortalità e morbilità in particolare nei neonati e nelle persone anziane.

In base alla percentuale di liquidi corporei persi e non integrati, essa si distingue in lieve, moderata o severa.
lieve: si verifica quando la perdita di liquidi è inferiore al 5% del peso corporeo;
moderata: la perdita di liquidi è compresa fra il 5% e 8% del peso corporeo;
severa: la perdita di liquidi è superiore all’8-10% del peso corporeo, questo stadio corrisponde a un pericolo di vita.

La riduzione dell’introito di liquidi può determinare complicanze con impatto sulla qualità della vita, quali ad esempio: insufficienza renale acuta, confusione mentale, infezioni delle vie urinarie con stranguria (emissione di urina intermittente “goccia a goccia” ed anche dolorosa), stipsi, ipotensione ortostatica con rischio di cadute. (Trattato di cure infermieristiche. Saiani, Brugnolli, 2014)

Nei bambini molto piccoli, negli anziani, nelle persone che operano in ambienti di lavoro o in climi particolarmente caldi, o alle prese con un’attività fisica intensa, l’equilibrio idrico è poi particolarmente precario. E’ ormai consolidata l’idea che una perdita di liquidi pari o superiore al 2% del peso corporeo è pericolosa per l’organismo e provoca disturbi di varia natura: dall’affaticamento, alla riduzione della performance fisica, a difficoltà di concentrazione e dell’attenzione.

E’ evidente, pertanto, che uno stato persistente di disidratazione compromette sia le capacità fisiche che quelle mentali del nostro organismo.

L’apporto di liquidi è quindi estremamente importante per il benessere del nostro organismo: ed è opportuno ricordare come la sensazione di sete sia, a questo proposito, spesso tardiva come “campanello d’allarme”. Soprattutto nelle persone anziane e nei bambini (caratterizzati tra l’altro, come si ricordava, da un equilibrio idrico più fragile) il senso della sete è infatti spesso attenuato, ed attiva con ritardo i comportamenti di consumo di fluidi.

Ma quali fluidi? Bere acqua frequentemente è naturalmente una scelta eccellente per garantire un’ottimale idratazione dell’organismo; tutte le bevande (dal latte al tè, alle bevande aromatizzate, sia dolci che dolcificate) hanno tuttavia capacità idratanti sostanzialmente analoghe. Numerosi studi hanno dimostrato che, anche in situazioni estreme: intensa attività fisica e lavorativa o temperature ambientali elevate, si beve mediamente di meno, e si è quindi meno idratati, se il sapore del liquido che si ha a disposizione non è gradito. Per questo motivo soprattutto nel periodo estivo e quando devi affrontare situazioni di intensa attività, non dimenticare di portare con te le giuste quantità di liquidi (magari arricchiti di sali minerali), rapidi nel ripristinare l’omeostasi idrosalina dopo uno sforzo fisico prolungato, o comunque dopo una sudorazione profusa.

Fai diventare una “Buona Abitudine” il giusto apporto di liquidi nella tua giornata!

Fonti:

N. 3 • Giugno 2009 Rivista della Società Italiana di Medicina Generale
Prevenzione e stili di vita: Idratazione e salute
Andrea Poli, Francesco Visioli *
Nutrition Foundation of Italy; * Università “Pierre et Marie Curie” di Parigi 

Gli interventi non farmacologici per la prevenzione della disidratazione nell’anziano: una revisione della letteratura. Tinello Adriano, Università degli Studi di Padova (Infermieristica Anno Accademico 2020/2021)

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