Il sole e’ importante… proteggi la tua pelle

Con l’arrivo della “bella stagione” abbiamo nuovamente la fortuna di godere dei tanti effetti benefici del sole: tra questi, fotosintesi della vitamina D; più buonumore (per marcata regolazione da parte della luce visibile sul ciclo sonno-veglia e sull’umore); oltre a mantenere ossa sane, il calore rilassa la muscolatura e migliora la mobilità delle articolazioni.

L’abbronzatura, da noi occidentali ritenuta molto piacevole e sinonimo di bellezza, in realtà è un fenomeno con cui la pelle cerca di difendersi dai danni dell’esposizione ai raggi ultravioletti. 

“In pratica gli ultravioletti, penetrando nella pelle, provocano un iscurimento e un aumento della produzione di melanina, un pigmento che dà la colorazione a cute, peli e capelli. Dopo qualche giorno, infatti, le aree della nostra pelle che rimangono esposte al sole cominciano ad assumere un colore più scuro, un fenomeno che serve a proteggere il più possibile le cellule dai danni di queste radiazioni. 

L’abbronzatura è quindi una reazione fisiologica di difesa del nostro corpo. Tuttavia, se l’esposizione ai raggi ultravioletti è intensa e prolungata, l’abbronzatura non basta a proteggerci e queste radiazioni possono anche essere molto pericolose. 

Gli effetti carcinogenici delle radiazioni ultraviolette (UVR) comprendenti gli UVA e UVB sono ormai certi. Tuttavia i fattori di rischio di sviluppo di melanoma devono essere ripartiti tra fattori genetici e ambientali. Il rischio per gli individui di sviluppare melanoma è legato al fototipo, al colore dei capelli e degli occhi, al numero di nei, a una storia familiare per melanoma.

CLASSIFICAZIONE DEI TIPI DI PELLE E DELLA RISPOSTA ALL’ESPOSIZIONE AI RAGGI SOLARI

FOTOTIPO I: carnagione molto chiara – Si scotta sempre, non si abbronza mai

FOTOTIPO II: carnagione chiara – Si scotta sempre, si abbronza poco

FOTOTIPO III: carnagione moderatamente scura – Si scotta poco, si abbronza gradualmente

FOTOTIPO IV: carnagione olivastra – Si scotta poco, si abbronza bene

FOTOTIPO V: carnagione bruno olivastra – Si scotta di rado, si abbronza intensamente

FOTOTIPO VI: carnagione nera – Non si scotta mai, pelle nera 
(Classificazione basata su 45-60 min di esposizione ai raggi solari dopo l’inverno o un periodo di non esposizione – Da Pediatrics 1999;104;328-333, modificato)

Gli effetti, anche negativi, dei raggi ultravioletti sulle varie tonalità di pelle sono descritti dal fototipo (o scala di Fitzpatrick). In base ad esso, il nostro medico o il dermatologo in primo luogo ed il farmacista possono consigliarci bene su come affrontare l’abbronzatura.

RAGGI UV E FILTRI SOLARI
La più rigorosa definizione di filtri solari (Sun Protection Factor, SPF) è il rapporto tra il minore quantitativo di energia da UV richiesta per produrre un eritema minimo su pelle protetta da schermi solari e il quantitativo richiesto per produrre lo stesso eritema su pelle non protetta. In altre parole, il SPF misura quanto un prodotto scherma le radiazioni UV. Le raccomandazioni dell’European Commission utilizzano una più semplice comunicazione al pubblico della tipologia di prodotto e cioè uno schema che definisce solo 4 categorie di protezione al posto della definizione di SPF: Bassa Protezione (6, 10), Protezione Media (15, 20, 25), Alta Protezione (30, 50), Altissima Protezione (+50).

Appare evidente che la scelta del filtro solare da utilizzare sia strettamente correlata al proprio Fototipo.

Gli studi effettuati sulla capacità delle protezioni solari di prevenire la comparsa di melanoma hanno dimostrato risultati discordanti. Le conclusioni che possiamo trarre dalla valutazione della letteratura disponibile sono che bisogna evitare le esposizioni ai raggi solari che possano determinare scottature, perché il numero e l’intensità delle scottature a partire dalla prima infanzia e per tutta la durata della vita costituiscono il fattore di rischio più importante. In assenza di RCT (Studi Clinici controllati randomizzati) che dimostrino l’efficacia dei filtri solari sulla prevenzione dei melanomi e tumori cutanei, il loro uso viene fortemente raccomandato comunque allo scopo di evitare le scottature della pelle

Alle latitudini a clima temperato, le raccomandazioni di evitare l’esposizione due ore prima e due ore dopo il picco del sole, di indossare abiti leggeri e utilizzare filtri solari medio-alti (20-30), possono essere considerate regole sufficienti per i fototipi più diffusi (III, IV).

 

Fonti:

“Esposizione al sole: fattori di rischio ed efficacia della protezione”
Maria Francesca Siracusano*, Costantino Panza**, Pierangela Rana***
*Pediatra di famiglia, ASP Messina; **Pediatra di famiglia, ASL Reggio Emilia; ***Pediatra di famiglia, Bisceglie

European Commission Recommendation.

 

 

 

 

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